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L’Occidente e il nemico permanente di Elena Basile recensione del libro

Il libro “L’Occidente e il nemico permanente” offre una prospettiva critica e provocatoria sulla situazione geopolitica attuale, con particolare attenzione ai conflitti in corso in Ucraina e in Medio Oriente. L’autrice, Elena Basile, sfida la narrativa dominante e offre una visione alternativa dei giochi strategici globali e delle motivazioni che guidano le azioni dell’Occidente.

Basile affronta il tema con profondità, evidenziando come la copertura mediatica spesso si concentri su una narrazione etica e religiosa anziché su un’analisi razionale e storica. L’autrice suggerisce che l’Occidente, afflitto dal declino autoinflitto, intraprenda politiche imperialistiche e espansionistiche che favoriscono la supremazia militare a scapito della diplomazia e della mediazione.

La tesi centrale del libro si concentra sulla creazione di un “nemico permanente” come elemento fondamentale nella politica occidentale. Basile argomenta che questa necessità di un nemico costante emerge come una strategia per mascherare le sfide interne e per consolidare il potere attraverso la creazione di un “altro” da temere e combattere.

La prefazione di Luciano Canfora e la postfazione di Alberto Bradanini arricchiscono ulteriormente il contesto, offrendo prospettive e riflessioni complementari. La struttura del libro, con una chiara esposizione degli argomenti seguita da analisi approfondite, rende l’opera accessibile anche ai lettori non esperti di geopolitica.

In conclusione, “L’Occidente e il nemico permanente” è una lettura impegnativa che sfida le percezioni comuni sulla politica internazionale. Basile fornisce un contributo significativo al dibattito contemporaneo, invitando i lettori a interrogarsi sulle dinamiche di potere e sulle strategie che guidano l’Occidente nell’era attuale.

L’Occidente e il nemico permanente di Elena Basile recensione del libro ultima modifica: 2024-03-11T17:40:01+02:00 da Anna d'Alessandro
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