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Chiesa Santo Stefano a Capri: Storia, Struttura e Tesori Artistici

La Chiesa di Santo Stefano rappresenta uno dei monumenti più imponenti e significativi dell’isola di Capri. Situata a Capri, nella regione della Campania, questa maestosa chiesa cattolica ha una lunga storia che risale al XVII secolo. Con la sua architettura barocca e i suoi tesori artistici, la Chiesa di Santo Stefano attira numerosi visitatori e fedeli.

La costruzione della chiesa ebbe inizio nel 1688, su progetto dell’architetto Francesco Antonio Picchiatti, e fu completata nel 1697 grazie all’opera di Marziale Desiderio. La chiesa fu consacrata il 17 maggio 1723 dal vescovo Michele Vandeneyndel, diventando così la cattedrale di Capri e sede della diocesi fino al 1818, quando questa fu soppressa.

La facciata della Chiesa di Santo Stefano è caratterizzata da una divisione in due parti da una trabeazione. Nella parte inferiore, si trova un portale principale decorato con finti riquadri in marmo, affiancato da due portali laterali contenenti statue di santi e una serie di lesene. La parte superiore, più piccola rispetto a quella sottostante, presenta un ampio finestrone centrale e volute alle estremità. La facciata è abbellita da varie decorazioni in stucco, che conferiscono un tocco artistico ed elegante.

L’interno della chiesa si sviluppa a croce latina, con tre navate. La navata centrale è coperta da una volta a botte, mentre le due navate laterali, che ospitano quattro cappelle su ogni lato, sono coperte da una serie di cupole. Le cupole esterne si caratterizzano per i loro tamburi con solchi verticali e contrafforti ad arco. Nel punto d’incrocio tra la navata centrale e il transetto si trova la cupola principale, che aggiunge un elemento di maestosità all’architettura interna.

La zona dell’altare maggiore presenta una forma di abside rettangolare. La mensa dell’altare è stata realizzata utilizzando una colonna in marmo giallo proveniente dalla Chiesa di San Costanzo, mentre la pavimentazione è composta da marmo policromo proveniente da Villa Jovis. Alle spalle dell’altare si trova un organo che aggiunge melodia e solennità alle celebrazioni religiose.

Le cappelle lungo le navate laterali ospitano opere d’arte di grande valore. Ad esempio, nella prima cappella della navata di destra si trova un dipinto di Paolo De Matteis raffigurante San Michele Arcangelo. Nella seconda cappella si può ammirare una tela del XIX secolo raffigurante la Madonna tra gli angeli. La terza cappella è dedicata alla Madonna del Carmine e contiene un dipinto della Vergine del Carmelo tra le anime del Purgatorio, sempre opera di De Matteis  e la quarta cappella è dedicata al Sacro Cuore di Gesù. Quest’ultima cappella presenta reliquiari in legno risalenti al XVII secolo, oltre a statue di santi, tra cui spicca quella del Sacro Cuore, opera di Giacomo Colombo.

Nella navata di sinistra, la prima cappella ospita una tavola del XV secolo raffigurante Sant’Antonio e San Michele con in mezzo la Madonna col Bambino. Secondo la leggenda, questa tavola miracolosamente ritornò al suo posto dopo essere stata gettata dai corsari in una rupe. Nella seconda cappella si trova il fonte battesimale, adornato da un dipinto che rappresenta il battesimo di Gesù, opera della scuola del Solimena. La terza cappella è dedicata a San Nicola di Bari, mentre la quarta cappella è dedicata a San Giuseppe, con raffigurazioni della Sacra Famiglia sull’altare e altre scene legate alla figura di San Giuseppe.

Il transetto della chiesa è impreziosito da opere d’arte significative. Sul lato destro si trova una tela di Andrea Malinconico raffigurante Sant’Andrea, e una di Giacomo Farelli che rappresenta il martirio di San Giovanni. Inoltre, si può ammirare un’epigrafe che commemora la consacrazione della chiesa. Sullo stesso lato del transetto si apre la cappella del Santissimo Crocifisso, con un altare che ospita una pala del VII secolo raffigurante Maria, Giovanni e Maria Maddalena ai piedi della croce. Qui si trova anche un crocifisso in legno del 1691, opera di Giacomo Colombo, e le tombe di Giacomo e Vincenzo Arcucci, trasferite dalla certosa di San Giacomo nel 1891 e realizzate nel 1612 da Michelangelo Naccherino. La prima tomba presenta una riproduzione della certosa nelle mani del suo fondatore.

Nella parte sinistra del transetto si trova l’altare contenente le reliquie di San Costanzo. Questo altare è adornato da una tela di Giacomo Farelli che raffigura il santo mentre scaccia i saraceni, e da una statua in argento impreziosita da zaffiri e granati. In questo lato del transetto si trova anche la cappella del Santissimo Sacramento, con un dipinto raffigurante la Madonna del Rosario e altre figure sacre, realizzato dalla scuola di Luca Giordano.

La Chiesa di Santo Stefano a Capri è un autentico gioiello artistico, che combina l’architettura barocca con opere d’arte di grande rilievo. Visitare questa chiesa significa immergersi nella storia e nella spiritualità di Capri, ammirando capolavori artistici e nutrendosi di un’atmosfera di devozione e bellezza.

 

Foto di Louis Molino – Fonti varie tra cui Wikipedia

Chiesa Santo Stefano a Capri: Storia, Struttura e Tesori Artistici ultima modifica: 2023-05-27T17:16:11+02:00 da Anna d'Alessandro
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