

Da Capri Louis Molino – La pastiera napoletana un dolce oramai sdoganato dal solo periodo pasquale trova comunque nel periodo primaverile il suo piu’ grande indice di gradimento, un vero baluardo della pasticceria napoletana esportata in tutto il mondo e denominato prodotto D.o.c campano.
Le prime informazioni storiche sulla pastiera napoletana risalgono intorno al 600 in una citazione tratta dalla gatta cenerentola di Gianbattista Basile:
” E,venuto lo juorno destenato, oh bene mio: che mazzecatorio e che bazzara che se facette! Da dove vennero tante pastiere e casatielle? Dove li sottestate e le porpette? Dove li maccarune e graviuole? Tanto che nce poteva magnare n’asserceto formato. »
Una famosa leggenda che si tramanda da generazioni di pasticceri a proposito della pastiera napoletana:
Narra la leggenda che la sirena Partenope, simbolo della città diNapoli, dimorasse nel Golfo disteso tra Posillipo ed il Vesuvio, e che da qui ogni primavera emergesse per salutare le genti felici che lo popolavano, allietandole con canti di gioia. Una volta la sua voce fu così melodiosa e soave che tutti gli abitanti ne rimasero affascinati e rapiti, accorsero verso il mare commossi dalla dolcezza del canto e delle parole d’amore che la sirena aveva loro dedicato e, per ringraziarla, sette fra le più belle fanciulle dei villaggi furono incaricate di consegnarle i doni della natura: la farina, la ricotta, le uova, il grano tenero, l’acqua di fiori d’arancio, le spezie e lo zucchero. La sirena depose le offerte preziose ai piedi degli dei, questi riunirono e mescolarono con arti divine tutti gli ingredienti, trasformandoli nella prima Pastiera, che superava in dolcezza il canto della stessa sirena.
E per finire la ricetta storica direi quasi antica! della pastiera napoletana ( grazie al maestro pasticcere Maurizo Sorrentino)
Per visualizzare la ricetta basta cliccare sul link in rosso a fine articolo:
