Palazzo a Mare è un sito archeologico di grande importanza storica situato sul versante nord dell’isola di Capri, affacciato sul suggestivo golfo di Napoli. Questo complesso di rovine ben conservate rappresenta uno splendido palazzo di origine imperiale, la cui costruzione fu probabilmente avviata da Augusto e successivamente modificata da Tiberio, due dei più famosi imperatori romani.
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La magnificenza del Palazzo a Mare era evidente già dai suoi elementi distintivi, come il ninfeo semicircolare, che testimonia la presenza di una sontuosa residenza estiva per l’imperatore. Alcune fonti indicano che l’ultimo imperatore romano, Romolo Augusto, potrebbe essere stato esiliato proprio in questo luogo di straordinaria bellezza.
Tuttavia, nel corso dei secoli, gli edifici del complesso subirono saccheggi e danneggiamenti, soprattutto durante il XVIII e XIX secolo. Fortunatamente, grazie agli scavi promossi da Amedeo Maiuri a partire dal 1932, possiamo ancora ammirare le testimonianze di questa villa romana eccezionale.
La villa di Palazzo a Mare si estendeva su una vasta superficie che comprendeva la punta Bevaro e la celebre spiaggia conosciuta come “Bagni di Tiberio”. La sua posizione panoramica tra mare e promontorio rispecchiava la tipologia delle ville marittime romane, caratterizzate da elementi architettonici distribuiti in modo sparsi e in perfetta sintonia con il paesaggio circostante.
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Purtroppo, gran parte della villa fu saccheggiata nel Settecento da un collezionista austriaco di nome Hadrawa, che trafugò pavimenti, capitelli e lastre marmoree. Successivamente, durante l’occupazione francese agli inizi dell’Ottocento, una parte centrale della villa fu trasformata in una piazza d’armi con la costruzione di un fortino.
Nonostante i danni subiti nel corso dei secoli e le trasformazioni apportate dall’attività edilizia successiva, i resti di Palazzo a Mare ci offrono ancora frammenti di muri di terrazzamento, cisterne e alcuni scarsi avanzi dei quartieri residenziali. Purtroppo, mancano ancora studi approfonditi che possano offrire una visione completa e unitaria del complesso. Tuttavia, è evidente che il sistema di sostruzione e approvvigionamento idrico di questa dimora imperiale fosse concepito secondo un piano unitario.
Secondo gli studi del Maiuri, si ritiene che la residenza vera e propria di Palazzo a Mare fosse situata nell’area dell’ex-fortino, dove si possono ancora riconoscere alcuni ambienti di incerta funzione, cisterne, un impluvium rivestito di marmo e resti di pavimenti a mosaico. Inoltre, nell’ampio spazio verde circostante, si trovavano piccoli edifici destinati al riposo e al godimento delle bellezze naturali e paesaggistiche. Si presume che l’imperatore passeggiava in un grande giardino-xystus, che si estendeva nell’area dell’attuale campo di calcio, circondato da una serie di ambienti.
Una rampa con gradini di marmo, purtroppo oggi nascosta dalla vegetazione, conduceva al quartiere marittimo della villa, al centro del quale si apre una grande esedra-ninfeo. Nell’area di questo quartiere, sono state rinvenute vasche che potrebbero essere state utilizzate per la piscicoltura e altre strutture che indicano la presenza di un porticciolo d’approdo alla villa. Inoltre, sono state individuate strutture sommerse legate agli impianti per la piscicoltura, mentre un quartiere rustico potrebbe essersi trovato nell’area in cui sorge l’attuale campo di calcio.
In conclusione, Palazzo a Mare a Capri rappresenta un importante sito archeologico che ci offre un’istantanea affascinante della vita e dell’architettura dell’epoca romana. Nonostante i danni subiti nel corso dei secoli, le rovine di questa villa imperiale ci permettono di immaginare la sua grandiosità e la sua bellezza.
Visitare Palazzo a Mare significa fare un viaggio nel tempo e immergersi nella storia di Capri, scoprendo i segreti di un passato lontano e affascinante.
