

Avete mai raccolto il finocchietto selvatico? a Capri come in buona parte del sud italia era una tradizione quella di raccogliere proprio di questi tempi il “Finucchiello” che si poggiavano in voluminose lenzuola bianche adagiate sulle terrazze delle case dell’isola e con la complicità del sole tiepido di fine estate venivano essiccate lentamente.
Il finocchietto selvatico è un’ottima pianta da usare in cucina sia per le proprietà benefiche sia per l’aroma che conferisce alle pietanze. E’ preferibile raccoglierlo in campagna lontano dalle strade trafficate e l’ideale sarebbe coglierlo asciutto dopo una bella pioggia estiva. Tra le sue principali caratteristiche benefiche ci sono quella diuretica, antispasmodica, anti-infiammatoria, depurativa e rinfrescante. In cucina vengono usate tanto le foglie tenere quanto i semi
Le foglie del finocchietto selvatico venivano e vengono usati in cucina per decotti, liquori più o meno digestivi, come aromi per le carni bianche e per il pesce I semi essiccati, invece, sono ottimi da usare per le preparazioni al forno, alla brace o alla griglia come le patate o la carne di maiale, ma io lo uso anche in alcuni tipi di stufato perché adoro il loro profumo. I semi più grandi sono usati nelle tisane e hanno la funzione di combattere il gonfiore ventrale, di disintossicare il fegato e sono un favoloso antinfiammatorio per l’intestino.