La storia del padre della Geologia e della paleontologia italiana Prof. Francesco Bassani e il legame con Capri a cento anni dalla morte, lo ricorda il Centro Caprense Ignazio Cerio – Qualche curioso visitatore del Cimitero cattolico di Capri avrà forse notato un’ampia lastra di travertino con la scritta «Francesco Bassani, naturalista sommo N Thiene 1853 – M Capri 1916» domandandosi per quale ragione uno scienziato veneto abbia scelto di riposare nel piccolo cimitero caprese. Francesco Bassanii nasce a Thiene il 29 ottobre 1853. Si laurea all’Università di Padova in Scienze naturali nel 1875. Si occupa dello studio dei pesci fossili e si perfeziona in questa disciplina soggiornando per un biennio a Parigi, Vienna e Monaco di Baviera formandosi alla scuola dei maggiori scienziati del tempo. Ritorna in Italia nell’ autunno del 1879 ed intraprende la carriera di docente presso le scuole, a Padova e poi a Milano. Nel 1880 incontra l’olandese Everdina Douwes- Dekker che sposa poco dopo. Vincitore di concorso, il 25 febbraio 1887 viene nominato professore straordinario di Geologia e direttore dello stesso presso l’Università di Napoli. Fino alla sua morte dirige l’Istituto di Geologia dell’Università di Napoli e si adopera al suo sviluppo così come a quello dell’annesso Museo di Geologia e Paleontologia. Autore di un centinaio di pubblicazioni scientifiche, oltre il 70% di queste è scritto dopo la sua venuta a Napoli.
Il suo primo contatto con l’isola di Capri risale ad appena tre anni dopo, spinto dall’interesse di studiare le ellipsactinie, fossili particolarmente abbondanti a Capri e risalenti a circa 150-130 milioni di anni fa. Questi organismi, sull’isola di Capri, erano stati, infatti, segnalati un paio di anni prima da due geologi tedeschi. I risultati della missione del 1891 non sono mai pubblicati, ma presso il Museo di Paleontologia di Napoli ancora si conserva il libretto di terreno con gli schizzi a matita di Bassani. I rapporti maggiori con Capri Bassani li ha in occasione dell’importante scoperta del sito pleistocenico del Quisisana fatta da Ignazio Cerio nel 1905. Cerio comprende subito la rilevanza scientifica del sito e prende contatto con i più eminenti scienziati italiani del tempo per far analizzare le selci paleolitiche ed i resti dei grossi vertebrati. Il ritrovamento di selci associate ai resti di mammiferi ha un’eco nazionale e trova spazio nei quotidiani del tempo. Qualche mese dopo l’archeologo Innocenzo Dall’Osso è incaricato dalla Direzione del Museo Nazionale di Napoli e degli Scavi di Pompei di eseguire un sopralluogo. Dall’Osso si convince che Ignazio Cerio abbia interpretato male il contesto stratigrafico e ritiene che i reperti in selce siano, invece, di età molto più recente, neolitica, e non contemporanei con i reperti ossei. Si scatena un’aspra polemica che dura alcuni mesi e – una volta sopita – lascia comunque irrisolta la posizione stratigrafica delle selci e, quindi, l’intera questione. L’amara vicenda convince l’illustre paletnologo Luigi Pigorini e Ignazio Cerio ad organizzare uno specifico scavo finalizzato a dirimere la questione. L’occasione propizia è il congresso della Società Italiana per il Progresso delle Scienze che si tiene a Napoli nel 1910. La Società finanzia lo scavo organizzato da Cerio ma diretto da Francesco Bassani, allora direttore dell’Istituto di Geologia. Nel dicembre 1910 venne effettuato lo scavo nel terreno adiacente l’hotel Quisisana. Questo, però, risulterà non conclusivo per l’assenza di resti ossei. Da anni, però, Francesco Bassani ha il fisico debilitato dal diabete e trova giovamento nel soggiornare a Capri, accolto e seguito dall’amico medico Ignazio Cerio. Nel 1916 i coniugi Bassani si recano a Capri per le vacanze di Pasqua del 1916 ma il 26 aprile Bassani muore per improvvise complicanze, nonostante le assidue cure di Cerio. Viene sepolto nel Cimitero cattolico di Capri, dove 17 anni dopo riposeranno anche le spoglie della moglie che aveva scritto: “ora, io sono qua (a Capri) stabilitavi per sempre. Faccio da guardiana ad una sacra tomba”. Non lascerà più l’isola. Numerose sono le lettere di Francesco Bassani, conservate presso il Centro Caprense Ignazio Cerio, che documentano i rapporti di familiarità con Ignazio Cerio. E proprio il Centro Caprense Ignazio Cerio ha chiesto ufficialmente al Comune della Città di Capri di potere prendersi cura della tomba dello scienziato perché non si perda il ricordo dello scienziato illustre –
Il centro Caprense ricorda il grande Geologo Prof.Francesco Bassani a cent’anni dalla morte ultima modifica: 2016-12-09T18:51:36+02:00 da Louis Molino
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