Da Capri Louis Molino – Giovedì 29 Giugno alle ore 19 presso la sala Consiliare del Municipio di Capri la presentazione del Libro di Davide Tizzano “Nato a Capri” interverrà l’assessore alla Cultura della Città di Capri la Prof.ssa Caterina Mansi con l’intervista all’ autore del Giornalista Luciano Garofano che ha curato anche la prefazione del volume, che vi anticipiamo in anteprima per i lettori di Caprinotizie:
PREFAZIONE Luciano Garofano, giornalista:
Nato a Capri. Può sembrare un privilegio, finanche una posa.
Culla e prigione, allo stesso tempo. Ci si nasce, ci si cresce,
spesso ce ne si allontana. Pur non volendolo ci si torna. L’isola è
un qualcosa che se ci nasci, resta per sempre lì, silente in te
stesso per poi riaffiorare, inesorabilmente, prepotentemente, nei
momenti di riflessione e di reminiscenza. Un’isola nell’isola,
ovunque tu sia. Davide Tizzano ci è nato a Capri, cresciuto e se
ne è spesso allontanato, per poi tornare sempre. L’ultima volta
questa che lo sta tenendo ancora in esilio, è marchiata di tanta
sofferenza. Una scelta forzata non per destino. Il suo destino è
l’isola. L’isola che si porta dentro, carica di struggimento e di
nostalgia per un tempo fantastico, ormai lontano, un piccolo
mondo antico che nella realtà, s’è volto inesorabilmente al
tramonto.
“Ad oggi continuo a respirare e anche se non aria miscelata alla
salsedine, non al rosmarino selvatico e romantica sensazione di
libertà, nonostante tutto mi sento felice. E’ stato fin qui un
percorso duro, una battaglia continua, una salita ripidissima,
spesso ho surfato sulle stelle… scrive Davide, consapevole della
sua sofferenza fisica che non potrà mai essere interiore,
continuando così: “Non imparerò mai a soffrire abbastanza per
poter dimenticare, mai a piangere il giusto tempo per poter
smettere. Posso però trattenere l’amore che mi è stato offerto,
illuminare il prossimo con la luce delle persone straordinarie,
degli amici meravigliosi, che hanno lasciato in me la vera
essenza dell’essere”. Un atto d’Amore verso la sua bella famiglia
che si è sgretolata nel tempo, verso i tanti amici che gli vogliono
bene, verso l’isola che l’ha visto nascere e crescere ed ora tornare
di nuovo, con l’orgoglio del caprese nell’anima e nella mente, e
con l’incredibile forza di riaffermare la sua cocciuta
capresagine1, un marchio indelebile che si porta dietro, come
tutti noi isolani. E lo rende pubblico, con ironia, spesso
graffiante, a volte dissacrante, ma mai irriverente, mettendosi in
gioco, senza remore né falsi moralismi, con questo libro, messo
insieme per caso, dalle sue profonde e toccanti riflessioni
affidate a Facebook, l’ultima frontiera delle geometrie sociali e
dei nuovi sistemi di relazione, dove si finisce per condividere le
proprie sensazioni ed emozioni in un asettico calderone
mediatico. Trascriverle, più intimamente su palpabili ed odorosi
fogli di carta è stato come renderle eterne, come un’incisione
sulla roccia dell’isola “concentrato di misteriose alchimie,
stravolgenti magie, semplice nella sua indescrivibile ed astratta
complessità…”.
Un libro molto autobiografico scritto con il cuore in mano, ma
che ha il merito d’aprire più d’una finestra su un’altra capri, vista
dalla particolare angolazione di chi l’ha vissuta come spettatore e
protagonista allo stesso tempo. Agiterà più d’una coscienza
sopita. La speranza è che porti a riflettere su ciò che è anche
stata ed ancora è questa isola, forse cosmopolita unicamente
sulla carta, non solo glamour e mondanità, tra le luci illividite delle
folli notti sfrenate e libertine d’estate, ma anche più intimamente
luogo interiore con una sua memoria e più d’una storia di vita da
raccontare. Non son quanto possa cambiare Capri, isola Giano
Bifronte, in una proiezione futura. I pregiudizi ed i riti sono
rimasti più o meno gli stessi da sempre. Essa è sempre uguale a
se stessa. Quanto potrà continuare ad incidere ancora
l’isolitudine, come pretesa di esclusione, di diversità, nella vita
intima degli isolani, spregiudicati spettatori delle follie d’estate e
ripiegati sulle proprie piccolezze e debolezze d’inverno? Siamo
nati tutti a Capri, l’isola che ci porteremo sempre dentro. Grazie
a Davide per avercelo ricordato qui, nel caso molti di noi lo
avessero dimenticato, senza peli sulla lingua.