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Capri rende “Omaggio a Neruda”. A cinquanta anni esatti dalla morte del poeta con il nipote Rodolfo Reyes e Roberto Ippolito per ricostruire la verità sulla sua fine

Nell’isola dell’esilio del poeta a 50 anni esatti dalla morte, il rappresentante legale dei familiari Rodolfo Reyes e l’autore del libro “Delitto Neruda”, Roberto Ippolito, celebrano i suoi versi e ricostruiscono la battaglia per la verità sulla sua fine, insieme all’avvocato querelante Elisabeth Flores. Dopo il saluto del Sindaco della Città di Capri, Marino Lembo, intervengono Luciano Garofano e Riccardo Esposito. Intervento musicale di Riccardo Pecoraro. In esposizione alcune opere di Capri in Arte, dedicate a Pablo Neruda.

Capri rende “Omaggio a Neruda”. A cinquanta anni esatti dalla morte del poeta accolto in esilio, è questo il titolo dell’evento internazionale in programma con Rodolfo Reyes, nipote e rappresentante legale dei familiari, Elisabeth Flores, avvocato querelante nel processo sulla morte di Pablo Neruda, e Roberto Ippolito, autore del libro “Delitto Neruda” pubblicato da Chiarelettere. Appuntamento mercoledì 11 ottobre 2023 alle 18.30 nella Sala “L.Pollio” presso il Centro Congressi, in via Sella Orta 3. Dopo il saluto del Sindaco della Città di Capri, Marino Lembo, intervengono Luciano Garofano e Riccardo Esposito.

L’isola che incantò Pablo Neruda celebra dunque i suoi versi immortali che ottennero il riconoscimento del premio Nobel per la letteratura nel 1971. Riccardo Esposito offrirà una descrizione inedita del soggiorno caprese con Matilde Urrutia, diventata poi sua moglie, e durante il quale scaturì l’ispirazione per un’opera come “I versi del capitano”. A Riccardo Pecoraro è affidato un intervento musicale a tema. L’associazione Capri in Arte, per l’occasione, espone alcune opere ispirate alle poesie del grande poeta, nel cinquantenario della sua morte.

Questo “Omaggio a Neruda” è un’occasione importante dell’impegno per la verità: la morte del poeta non fu naturale, come sarà ribadito e ricostruito nel corso dell’evento. Rodolfo Reyes ed Elisabeth Flores raccontano tutti gli sviluppi della battaglia giudiziaria in corso per affermarlo formalmente, mentre Roberto Ippolito illustra i documenti e le testimonianze raccolti che smentiscono la versione ufficiale del decesso per il cancro alla prostata. Capri è la tappa di spicco, dopo Parigi e Roma, di una serie di incontri che li vedrà ancora protagonisti.

Poeta dell’amore, della passione civile e della vita, Pablo Neruda morì il 23 settembre 1973, appena dodici giorni dopo il golpe di Augusto Pinochet. All’indomani sarebbe partito per il Messico dove sarebbe stato una spina nel fianco della dittatura. La falsità del certificato medico e il ritrovamento nel corpo del batterio Clostridium botulinum, che può essere un’arma biologica fatale, sono soltanto alcuni degli elementi al centro della ricostruzione storica nel corso della conversazione. Gli ultimi accertamenti scientifici, noti a febbraio, costituiscono un’ulteriore prova che la morte sarebbe stata provocata. Rodolfo Reyes ed Elisabeth Flores si stanno battendo incessantemente per ottenere la chiusura delle indagini e la sentenza della magistratura cilena. Nelle pagine di “Delitto Neruda”, Roberto Ippolito descrive in modo dettagliato che Neruda non era un malato terminale e lavorò fino all’ultimo, subendo ripetuti oltraggi: “Il poeta premio Nobel ucciso dal golpe di Pinochet” è il sottotitolo del libro.

“Omaggio a Neruda” è dunque un grande atto di affetto di Capri, così importante nella storia del poeta, orgoglio mondiale della letteratura. E un momento di rilievo a sostegno della verità.

 
Capri rende “Omaggio a Neruda”. A cinquanta anni esatti dalla morte del poeta con il nipote Rodolfo Reyes e Roberto Ippolito per ricostruire la verità sulla sua fine ultima modifica: 2023-10-09T16:16:59+02:00 da Anna d'Alessandro
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