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Napoli. “L’importanza del Braille nell’era della tecnologia” Seminario con presentazione del Libro di Amedeo Bagnasco (Video e Foto)

“La luce del Braille da Palazzo San Giacomo brilla nel Golfo di Napoli”
Lo scorso 6 Marzo, nella splendida cornice della Sala Giunta di Palazzo San Giacomo a Napoli, si è tenuto il Seminario “L’importanza del Braille nell’era della tecnologia”, organizzato dall’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Napoli, l’Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti, con il patrocinio del Club Italiano del Braille.

Nella vita di ogni bambino esiste un momento nel quale le parole cominciano a prendere una forma concreta, plastica. Lettera dopo lettera, la mente assimila il proprio alfabeto, ne impara le singole sagome, che accompagneranno il piccolo verso la sua maturità umana e sociale.

Nell’era dei touch screen e della sintesi vocale, potrebbe apparire superfluo insegnare a leggere e scrivere, nella modalità alla quale siamo abituati.Eppure non è così, ed a maggior ragione se si tratta di bambini con disabilità visiva, ciechi ed ipovedenti. Il sistema Braille, messo a punto da Luis Braille nella prima metà del XIX secolo, resta un caposaldo imprescindibile nella vita dei non vedenti. Un’ancora che non possiamo sottrarre alla crescita di quanti si affidano al tatto per entrare in contatto con ogni singola lettera, parola, concetto.

Per questo motivo dal 2007 si celebra ogni anno la “Giornata Nazionale del Braille”, come momento di alta sensibilizzare dell’opinione pubblica.Lo scorso 6 Marzo, nella splendida cornice della Sala Giunta di Palazzo San Giacomo a Napoli, si è tenuto il Seminario “L’importanza del Braille nell’era della tecnologia”, organizzato dall’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Napoli, l’Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti, con il patrocinio del Club Italiano del Braille.

L’evento, che ha visto una grande partecipazione di pubblico, è stato introdotto dall’Assessore al Welfare e Politiche Sociali del Comune di Napoli, la Dott.ssa Roberta Gaeta, che ha sottolineato l’impegno quotidiano che le Istituzioni mettono in campo a favore di chi vive a rischio esclusione, attraverso percorsi attenti e tenaci che si dispiegano in archi temporali consoni alla crescita di quanti ne beneficiano.

A seguire vi è stato l’intervento del Prof. Mario Mirabile, Presidente della Sezione territoriale di Napoli dell’UICI, che, nel dare il benvenuto ai presenti, ha ricordato quanto il Braille sia stato importante nella propria formazione e quanto preziosità rivesta per ogni bambino e bambina con disabilità visiva, per affacciarsi al mondo con gli stessi strumenti di analisi e sintesi dei loro pari età. Particolarmente emozionante è stata l’interpretazione di Francesca Catalano, ragazza cieca che studia master di recitazione al Teatro “Totò” di Napoli, della pagina de “Il piccolo principe” di Antoine de Saint-Exupéry nella quale si afferma che “l’essenziale è invisibile agli occhi”, e pertanto va ricercato oltre il semplice sguardo, ad occhi chiusi. La Prof.ssa Silvana Piscopo, coordinatrice della Commissione Istruzione Sezione UICI di Napoli, ha volto il suo accorato appello ad insistere nell’insegnamento del sistema Braille ad ogni bambino cieco, perchè gli garantisce una migliore comprensione della realtà, una più forte capacità di riflessione sui contenuti “sfiorati” sotto le sue dita e una maggiore autostima, aspetto questo di non secondaria importanza.

Perchè il Braille ha la forza intrinseca di pareggiare, attraverso dei piccoli punti racchiusi in matrici binarie e ternarie concomitanti, la distanza che la società a volte pone nella formazione dei suoi figli, incurante in alcuni casi delle differenze di metodo che ogni vita richiede. La dignità personale di ciascuno viene valorizzata solo se le modalità formative si adeguano alle singole situazioni concrete che si vengono a creare: non tenerne presente è il principio di ogni discriminazione prima, di rischio esclusione poi. Il Referente della Commissione nazionale UICI per gli Ausilii e le nuove tecnologie, il Dott. Giuseppe Fornaro, ho mostrato ai presenti alcuni video dimostrativi di nuove utilissime applicazioni tecniche applicate al Braille e alla percezione dei colori, che rendono quotidianamente la vita dei non vedenti più semplice. La tecnologia, infatti, affiancata al Braille, non ne costituisce un’alternativa, ma una spalla sicura che lo sostiene e lo eleva a via privilegiata di conoscenza personalizzata.A questo punto, il Prof. Giuseppe Biasco, Direttore dell’I.Ri.Fo.R. di Napoli, ha raccontato ai presenti le suggestioni suscitate in lui dal libro “La scatola dei segreti – Anacapri nei tuoi occhi” dell’ottico anacaprese Amedeo Bagnasco, edito da Promediacom di Luigi Molino. Il testo, tradotto in Braille prima ancora della sua presentazione, racconta la storia di Robert, fotografo cieco che visita le bellezze di Anacapri e dell’isola di Capri, guidato dai suoi altri sensi. Un percorso multisensoriale, che mostra, a detta dell’Autore, come la luce sappia raggiungere tutti trasformandosi in profumi, suoni, sapori, percezioni tattili.

Il libro, giunto in pochi mesi alla sua quarta edizione, sostiene con la sua vendita i progetti dell’Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti e lo scorso 3 Dicembre a Roma ha ricevuto il prestigioso riconoscimento del Premio Speciale Braille 2018, un punteruolo d’argento con le sue iniziali. Il secondo capitolo del libro, “Faro”, ambientato al Faro di Punta Carena di Anacapri, è stato letto al buio da Maria Esposito, ragazza cieca e studentessa di filosofia, direttamente dalla sua versione in Braille. Le dita di Maria scorrevano veloci sul testo, in un’oscurità illuminata dall’amicizia e dalla solidarietà.

La dott.ssa Linda Legname, Dirigente Nazionale UICI, ha ripercorso i momenti iniziali nei quali Amedeo Bagnasco si è messo in contatto con l’Unione esprimendo il suo desiderio di sostenere con il suo libro l’UICI. Da quel giorno è partito un fruttuoso ed arricchente itineriario di intenti comuni, che hanno tracciato la strada verso un futuro nel quale tanti possono mettere a disposizione dei nostri fratelli e sorelle con disabilità visiva le proprie risorse creative, artistiche, umane. Non occorrono azioni roboanti, ma piccoli gesti, scelte decise, propositi duraturi, mani che si stringono forte per andare avanti insieme. Ad occhi chiusi, con piena fiducia nelle reciproche volontà di crescita e In conclusione, il Presidente Nazionale dei Ciechi ed Ipoventi, il Prof. Mario Barbuto, ha tracciato un veloce excursus storico sugli albori del metodo Braille e della sua forte capacità di inclusione sociale che riesce a creare.

Di fronte al Braille noi vedenti ci riscopriamo disabili, incapaci di leggere un alfabeto che parla la nostra stessa lingua. Per un cieco, invece, il Braille rappresenta una luce che si insinua attraverso la punta delle sue dita fin nel suo cuore, nella sua memoria, nelle sue aspirazioni più profonde, nel suo desiderio di afferrare con le dita il suo presente. Il Braille è una via di libertà, che tutti siamo chiamati a difendere e promuovere. Se la tecnologia continua ad offrire nuove soluzioni, di preziosa utilità per la vita dei ciechi, il Braille ne costituisce il sostrato imprescindibile che dobbiamo sempre assicurare, se vogliamo che i nostri figli abbiano uguali strumenti  di comprensione. L’Assessore Roberta Gaeta, raccogliendo le suggestioni di un pomeriggio di luce trascorso nel cuore della Città di Napoli, ha espresso la sua emozione di fronte ad tanto spessore umano e formativo racchiuso in un solo evento. Dal Golfo di Napoli, dall’isola di Capri, da quel mare che di notte diviene più scuro della notte stessa, si erge una luce che raggiunge tutti. Una luce che ci accomuna, ci rende veramente fratelli e sorelle: la luce di Luis Braille e del suo geniale alfabeto.

( foto di: Marzia Bertelli fotografa, copertina di ag/Promediacom)

Napoli. “L’importanza del Braille nell’era della tecnologia” Seminario con presentazione del Libro di Amedeo Bagnasco (Video e Foto) ultima modifica: 2019-03-09T20:59:52+02:00 da Louis Molino
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