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A Capri Oscar Wilde rivive nell’autobiografia di Biagio Arixi

 

Venerdì 19 luglio alle ore 18.00 alla Canzone del Mare a Capri, nell’ambito della rassegna “Approdi d’Autore” presentazione del libro “Sono figlio di Oscar Wilde” di Biagio Arixi. Intervengono l’assessore allo Sport Vincenzo Ruggiero. Modera Luciano Garofano.

Rifugge dall’etichetta di “poeta della mondanità” affibbiatagli, forse troppo in fretta, da chi ha bisogno di categorie per capire il mondo. Biagio Arixi, che ha pubblicato con Graus il libro Sono figlio di Oscar Wilde, è soprattutto, un poeta dell’umanità. Sardo di Villasor, in provincia di Cagliari, Biagio, ben presto si sposta dalla sua amata isola, per raggiungere posti dove la sua voglia di conoscenza può avere uno sbocco. Le sofferenze, le ristrettezze, la mancanza di cibo, lo spingono a ricercare altrove il suo destino. Sfrutta le sue innate capacità relazionali e ben presto si ritrova al centro di una serie infinita di rapporti con tutto il mondo che conta. Sono gli anni ‘70 e a Roma la “dolce vita” è ancora il motore delle notti di baldoria della capitale. Per vari motivi e per varie vie Arixi entra in contatto con i più grandi nomi e volti delle notti romane. Ma i suoi riferimenti non sono solo quelli. C’è il suo primo maestro di scuola. Il maestro Cao, che entra nella sua vita dopo la morte del padre. Sarà lui a condurlo per mano, ad aiutarlo, a dire in pubblico, a tutti i suoi compagni di classe che tra di loro c’è un poeta: quel poeta è Biagio. La poesia sarà il passepartout per farsi accettare, per decifrare il mondo e farsi capire dagli altri. Sul tavolo verde la sua diversità, omosessualità. A un certo punto dichiarata, anche se nei rapporti con gli altri Arixi manifesta forse la sua dote più grande. Emana affetto, calore. Tratta gli altri come quella famiglia a cui è legatissimo, ma che per ragioni pratiche vede poco. Ad una festa di compleanno, qualcuno, come regalo fa arrivare Robert De Niro. E a De Niro lui Biagio, non chiede altro che fare una foto con il suo libro in mano. Una volta incontra Giulietta Masina, fanno due passi e lui fotografa quel momento. “Così, mentre attraversavamo il ponte Regina Margherita, sul Tevere con avida curiosità, osservavo questa donna eccezionale. Loquace e aggraziata mi camminava accanto, e a me venne la voglia di prenderla tra le braccia, per stringerla fortemente come se tenessi un fiore tra le mani”. Ci sembra davvero di rivederla. E Biagio di volti noti ne ha conosciuti tanti. Tra questi Liza Minnelli, Irene Papas, Sandra Milo, Diana Ross. Apprezzato da critici e scrittori come Dario Bellezza, Giuseppe Pontiggia, ospite abituale del “Maurizio Costanzo Show”. E poi finalista al premio Viareggio, Cattafi e il Premio Cittadella, come miglior poeta giovane in Italia con la sua prima raccolta  In qualche modo Biagio porta con sé, anche nelle pagine che scrive, la storia di un riscatto. Quello della sua terra, la sua Sardegna, terra di valori, ma anche di povertà. Di vite ai margini. La sua vita è anche piena di riflettori e paillettes, ma intensa, vera. E, come non accade spesso, prevalgono i contorni dell’uomo. Solo quelli. Poi, nel libro, Biagio chiarisce perché si sente “figlio di Oscar Wilde”.
A Capri Oscar Wilde rivive nell’autobiografia di Biagio Arixi ultima modifica: 2013-07-17T20:41:50+02:00 da Louis Molino
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