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3 libri su Capri di febbraio 2014

LIBRI SU CAPRI

I tre libri su Capri del mese

3 titoli da non perdere proposti  dalla redazione di Caprinotizie per il 2019   Un’altra Capri – Luciano Garofano – edizioni Promediacom L’isola da secoli custodisce gelosa, nasconde, storie e segreti. Ogni pietra narra una storia, testimonia una memoria millenaria. Capri ha sempre fabbricato Miti, tra esagerazioni e realtà. Una costante sull’Isola, senza scomodare quello del vecchio e canuto Imperatore Tiberio, nel rincorrersi delle stagioni attraverso i modi e le mode di vivere i suoi mutamenti, i suoi ritmi, regolati al di fuori delle leggi del resto del Mondo. Uomini e donne fattisi Mito loro stessi, indispensabili a Capri come Capri lo era ai personaggi che interpretavano, indossando una maschera di tipo pirandelliano, appiccicatagli addosso da chi li aveva eletti a rappresentare quel Mito. Personaggi dai destini più disparati, stravaganti e spregiudicati dandies, uomini eleganti e donne fatali dalla ambigua sessualità che avevano trovato nell’Isola una sorta di zona franca, coacervo di intrighi e pettegolezzi, di passioni ambigue e debolezze umane, facendone il loro luogo di appartenenza, dove dare sfogo alla voglia di esibizionismo e di stravaganze, di eccessi e di passioni proibite, spesso alimentando veri e propri scandali che hanno segnato le pagine più scottanti del Mito infinito di Capri. Acquistalo online  

Diefenbach e Capri

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Diefenbach e Capri” il libro scritto da Antonia Tafuri e Roberta De Martino edito dalla Grimaldi  Un omaggio che le autrici e l’editore hanno voluto fare non solo all’artista ma anche all’uomo, una personalità eclettica, precursore di stili e filosofie di vita. Karl Wilhelm Diefenbach pur essendo nato nel 1851 ad Hadamar (Monaco) già praticava il pacifismo, il riformismo, il simbolismo e si professava pacifista e libero pensatore. E’ stato, anche, un antesignano del naturalismo e dell’ambientalismo, profeta della natura e convinto sostenitore del vegetarianismo che cercava di inculcare anche tra i capresi nel lunghissimo periodo che ha vissuto sull’isola, dal 1900 al 1913. Tutto ciò è raccontato nelle pagine del libro di Antonia Tafuri e Roberta De Martino, le due ricercatrici-scrittrici che sono riuscite a scavare sin nel profondo della vita privata e artistica di Diefenbach come mai era accaduto sinora. Una carrellata di immagini di vita privata e delle opere, molte delle quali oggi si trovano esposte nel Museo della Certosa di San Giacomo a Capri, dedicato all’artista. Il libro si avvale di un’introduzione di Fabrizio Vona, attuale Soprintendente per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Napoli. Ed è proprio lo scritto del Soprintendente ad illustrare l’importanza delle opere di Diefenbach raccolte nel museo. Grandi tele, che arrivano a misurare anche i cinque metri, e che l’artista dipingeva mescolando al colore materiali naturali quali erba, sabbia, bitume e pietrisco. Opere realizzate con una tecnica pittorica innovativa, ispirata dalla roccia calcarea caprese, per quell’epoca che vennero “salvate e donate allo stato italiano grazie all’impegno diretto e personale di Raffaello Causa allora Soprintendente ai beni artistici e storici della Campania che diede vita al museo che venne aperto all’interno della Certosa nel 1974”. Ma non solo arte e pittura erano gli impegni giornalieri di Diefenbach come scrivono le autrici nel loro libro, ma anche lo stile di vita secondo natura come accadeva in una comunità lontana da Capri, quella di Monte Verità di Ascona. Quasi un enclave dove viveva, in assoluta libertà di stili di vita, un gruppo di seguaci della scuola di pensiero che praticava la teosofia, nata da un vero e proprio movimento che si era sviluppato nella seconda metà dell’Ottocento. E che trovava i suoi fondamenti nel cristianesimo, nel buddismo, induismo e nelle filosofie antiche orientali. A importare sull’isola queste dottrine insieme a questa sua strana pittura fu proprio Diefenbach che riuscì a diffondere le sue pratiche nell’arco dei suoi ultimi anni di permanenza sull’isola e che vennero ripresi sulla scia della sua presenza a Capri da altri personaggi che sono entrati nella storia e nel mito, da Fersen ad Axel Munthe, da Steiner a Coleman, da Vedder sino a Beuys traghettato sull’isola da Lucio Amelio.  (Capripress  Anna Maria Boniello ) Diefenbach e Capri
 

Isole nell’isola. Personaggi, racconti e segreti nelle dimore del mito a Capri

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 ” Isole nell’isola. Personaggi, racconti e segreti nelle dimore del mito a Capri   Tito Fiorani  (edizioni la conchiglia) ” Gran parte delle storie raccontate in questo libro custodiscono, come un cuore segreto e pulsante, un’utopia… Impossibile indagare l’infinita varietà dei casi umani che spinse tante persone a scegliere l’Isola quale luogo ideale per la concreta attuazione del loro sogno utopico, per pochi giorni o per un’intera esistenza. Queste “vite insulari” sembrano essere, spesso, un semplice autoesilio o un desiderio di perseguire una pervicace marginalità; altre volte appaiono come una sfacciata volontà di esaltare la centralità del proprio ego. Tutti, comunque, erano attratti dall’Isola… Quasi tutti i protagonisti di questo libro concepiscono l’isola di Capri come un contenitore ma è la casa la vera manifestazione epifanica della loro personale utopia, sia essa un piccolo appartamento o un vasto edificio, un rifugio tra rocce o un vero e proprio castello.(…)” (Dall’introduzione al volume a cura di Riccardo Esposito) Isole nell’isola. Personaggi, racconti e segreti nelle dimore del mito a Capri
 

Capri. L’isola il cui nome è iscritto nel mio

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Capri. L’isola il cui nome è iscritto nel mio Raffaele La Capria  Lorenzo Capellini Attraverso le fotografie di un grande fotografo Lorenzo Capellini scopriamo un’isola e uno scrittore Raffaele La Capria che quell’isola ha raccontata in un suo libro “Capri e non più Capri”. Le immagini si uniscono alle parole per rivelare un mondo di mare e di rocce che alla forza della natura unisce quella dei sentimenti che essa ha ispirato allo scrittore. Minerva Edizioni ha pubblicato un libro su Parise e il suo “Veneto Barbaro di muschi e nebbie”, e dal successo di quel libro è nata l’idea di questo su Capri e Raffaele La Capria. “Capri. L’isola il cui nome è iscritto nel mio” è un viaggio di Raffaele La Capria alla ricerca di quel passato da lui trascorso nell’isola. E’ un fermo immagine del fotografo in quanto di straordinariamente bello ancora oggi l’isola di Capri offre. Raffaele La Capria, nato a Napoli nel 1922, ha all’attivo una ventina di libri. Esordisce con Un giorno d’impazienza nel 1952, ma la fama arriva nel 1961 quando vince il Premio Strega con il capolavoro Ferito a morte.  Collabora alle pagine culturali del Corriere della Sera, è condirettore della rivista letteraria Nuovi Argomenti ed autore di radiodrammi per la Rai. È stato co-sceneggiatore di molti film di Francesco Rosi, tra i quali Le mani sulla città e Uomini contro e ha collaborato con Lina Wertmüller. Nel settembre del 2001 ha ricevuto il Premio Campiello alla carriera e nel 2002 gli viene assegnato il Premio Chiara, sempre alla carriera. Nel 2011 gli è stato assegnato il premio Alabarda d’oro alla carriera per la letteratura. Lorenzo Capellini inizia l’attività di fotografo nel 1958 a Londra, collaborando a giornali inglesi, con Il Mondo di Mario Pannunzio e con la RAI. Nel 1964 si trasferisce in Africa dove realizza reportages fotografici. Dalla fine del 1968 torna a vivere in Italia, concentrando il suo lavoro soprattutto su arte e architettura. In questo ambito progetta e realizza, negli anni ’90, una collana di guide di architettura di città italiane. Numerose sono le sue pubblicazioni e retrospettive.
Tre libri su Capri da non perdere di febbraio 2014 consigliati dalla nostra redazione. Three books about Capri not to be missed in February 2014 Recommended by our editorial staff
3 libri su Capri di febbraio 2014 ultima modifica: 2014-02-13T08:00:34+02:00 da Louis Molino
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