La storia della Caffettiera Napoletana

Inanzitutto usare un caffè macinato per la napoletana ormai quasi impossibile da trovare nella grande distribuzione, magari se si ha la fortuna di conoscere qualche piccola torrefazione artigianale… – Riempire la caldaia dell’acqua fino a mezzo centimetro sotto al forellino – Riempire generosamente il filtro del caffé compattando la polvere con un cucchiaino e poi fare sulla superficie un paio di foretti. – Girare la caffettiera quando dal forellino fuoriescono le prime gocce d’acqua (quando cioè l’acqua comincia a bollire) – Effettuare la rotazione in un solo colpo secco afferrando la caffettiera per i due manici. Durante tale operazione uscirà uno zampillo d’acqua dal forellino, questo è normale. – Dopo la rotazione, chiudere il beccuccio col “coppetiello”, cioè un cono di carta di giornale simile a quello dei fruttivendoli, per non far uscire l’aroma del caffè durante la lunga fase di filtraggio (almeno 3-4 minuti). (gb)    
La storia della Caffettiera Napoletana ultima modifica: 2015-11-30T14:10:17+02:00 da Louis Molino
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